Il 12 novembre 2021 nel suggestivo “Salone degli Stemmi” in Episcopio, su invito dell’Arcivescovo S.E.R. Mons. Maurizio Aloise, una rappresentanza delle Congreghe del territorio diocesano, si è presentata al nuovo Presule. Le delegazioni, formate dai Priori, Consigli Direttivi e Assistenti Spirituali hanno avuto il modo di essere coinvolte, durante l’incontro, per presentare la propria realtà confraternale.
Dopo la Preghiera del Sinodo Adsumus Sancte Spiritus, don Nicola Alessio, Delegato per le Congreghe dell’Arcidiocesi, fa gli onori di casa, ringraziando l’Arcivescovo per l’invito e presentando le 9 Confraternite diocesane, di cui una al momento, risulta essere sospesa. “L’incontro con l’Arcivescovo è segno di unità tra le Confraternite ed il successore degli Apostoli. Ci affidiamo a Lei e attendiamo stimoli per poter camminare insieme e per essere confermarti nella fede”. Don Nicola ha presentato all’Arcivescovo le attività svolte fino ad ora, ricordando, in particolar modo il XII Cammino Regionale delle Confraternite voluto dalla Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia, svoltosi proprio a Rossano il 30 settembre e 1° ottobre 2017. È stata una bella esperienza di comunione e di fraternità. Un segno eloquente di unità, ha evidenziato don Nicola, è stato la realizzazione dello Statuto Diocesano delle Confraternite, promulgato il 13 maggio 2016, che ha visto coinvolti in prima persona tutti i Priori, poi i Consigli Direttivi, gli Assistenti Spirituali e l’intera Assemblea di ogni Congrega portando a realizzare, coinvolgendo tutti gli interessati, attraverso un vero e proprio lavoro Sinodale, alla realizzazione del progetto ampiamente condiviso.
Quali sono i progetti futuri? Redigere tutti i Regolamenti interni delle Confraternite per completare così lo Statuto. Al momento solo uno ne è stato approvato, mentre altri sono in itinere. Un altro importante traguardo da realizzare è il piano di recupero delle Cappelle del Cimitero, che purtroppo versano in condizioni non dignitose. Per l’organizzazione interna dell’Ufficio delle Confraternite Diocesano, don Nicola, evidenzia la necessità della presenza di un Segretario, che pur non previsto dallo Statuto, risulta essere necessario per le attività dell’Ufficio stesso.
I Priori poi, hanno presentato al Presule il proprio sodalizio e le attività che svolgono. La parola che tutti ha accomunato è stata la “carità”. Ognuna, nel suo piccolo, con l’aiuto e la guida degli Assistenti Spirituali, nel periodo del lockdown, ha contribuito, con riservatezza, a sostenere le famiglie in difficoltà economiche. È emerso poi come tutte siano coinvolte e collaborino attivamente alle attività parrocchiali. La maggior parte delle confraternite si sostengono solo ed esclusivamente con le quote associative dei confrati.
Anche gli Assistenti Spirituali, intervenuti, hanno dato testimonianza positiva delle Confraternite che guidano definendole un dono importante sempre dì più da valorizzare.
Il Presule, ascoltati tutti, ringrazia gli intervenuti e spera, al più presto, di vedere tutti insieme i sodali mostrare gli abiti colorati. Il Vescovo ha voluto chiamare questo incontro “Prima Assemblea Sinodale con le confraternite” dove ha ascoltato la voce di tutti, prendendo appunti.
La vostra – ha detto il Presule – è stata una corale manifestazione di fede che avete testimoniato questa sera davanti al Vescovo per ciò che fanno le vostre confraternite, ma anche per la filiale attenzione verso il Vescovo. Come non ricordare la storia delle nostre confraternite. Una storia nata dallo zelo di testimoni. Fin dalle origini, le vostre confraternite si sono distinte per le loro tipiche forme di pietà popolare, che nessuno ha intenzione di cancellare, tanto più che Papa Francesco, ce lo ha ricordato più volte, che nella Pietà Popolare il popolo di Dio esprime la sua identità. Il termine stesso – prosegue l’Arcivescovo – e che c’è una netta differenza tra pietà e religiosità. Per religiosità si intendono quelle forme che forse hanno bisogno di essere purificate, illuminate, riempite di contenuti; la pietà invece, come ci insegna il Direttorio di Pietà popolare, ci dice quella che è la verità della fede negli esercizi anche di pietà che il popolo santo di Dio mette in pratica. Alla pietà popolare vengono unite le iniziative caritatevoli. Infatti, da solo non basta. Alla pietà popolare va unito il sentimento di carità. – Prosegue Mons. Aloise –. Le confraternite non sono semplici società di mutuo soccorso, non sono organizzazioni di volontariato. C’è però una differenza, riconoscete il valore dell’appartenenza alla fede cristiana, al Vangelo di Gesù Cristo, un insieme di fratelli che volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza di essere parte viva della Chiesa. Si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore che spinge ad aprire il cuore agli altri particolarmente a chi si trova in difficoltà. L’amore evangelico, l’amore di Dio e ai fratelli ed a fondamento di ognuna delle nostre confraternite. È il segno distintivo, è il programma di vita di ogni discepolo di Gesù Cristo come di ogni comunità ecclesiale. L’amore di Dio è legato all’amore per il prossimo. Il Vescovo, inoltre, raccomanda l’attenzione ai Novizi soprattutto ai giovani e concludendo ringrazia di cuore tutti gli intervenuti, raccomandando di pregare per lui.
A rappresentare la Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia sono stati il Vice Coordinatore Franco Oranges ed il Web Master Giuseppe Calarota.
Giuseppe Calarota